Il Tempo che corre veloce sulla mia carne,
divorandola,
ha una battuta d’arresto
quando, per caso,
incontra il fotogramma di un mio sogno antico
che riempie ed impregna i miei occhi,
che inonda il mio cuore smarrito in un labirinto di attese,
restituendomi lo stupore e la meraviglia d’un tempo
di fronte alla bellezza cupa e sfrontata
del mare.
Sulla battigia salgono
e si smorzano i ricordi
e altri ne arrivano,
senza tregua, senza pudore,
senza che il tempo possa mai divorarli, mai dimenticarli,
spinti dal vento della mia memoria monolitica
insieme a nubi cariche dell’eco di vecchie canzoni.
La luna ruba il colore, unico e irripetibile,
ad una voce che canta,
e resta appesa alle mie ciglia
come una lacrima prima di cadere,
prima di tuffarsi ed esplodere
sulla battigia,
dove salgono e si smorzano i ricordi,
ma dove altri ne arrivano.
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